L’USO SFRENATO DELLA TECNOLOGIA: “Disumanizzare l’Umanità”

Da qualche mese è in rete la new su una recente trovata tecnologica. Un’azienda che produce PC ha presentato un portatile unico nel suo genere, potremmo dire “spaziale” che differisce dai laptop tradizionali perché privo di schermo. Al posto di quest’ultimo compaiono degli occhiali per la realtà aumentata (AR) che indossati dalla persona vedono proiettare un display virtuale davanti agli occhi dell’utente medesimo. Probabilmente ed inizialmente l’utilizzo sarà possibile solo in ambienti chiusi con la giusta illuminazione. Gli occhiali inoltre saranno più delicati rispetto ad uno schermo; potrebbero danneggiarsi essere dimenticati o smarriti, chissà.

Inoltre quegli occhiali saranno davvero comodi? Soprattutto per chi li deve indossare per 5/6 ore al giorno e forse di più?

Chissà se questo ultra innovativo PC avrà successo nella popolazione. Certo l’idea è futurista e probabilmente si espandera’ soprattutto fra gli amanti della tecnologia di ultima generazione e fra quanti immaginano il mondo del domani fatto essenzialmente da marchingegni, intelligenza artificiale, robot e simili.

Ed a questo punto la riflessione è dovuta.

In molti, quando vedranno sugli scaffali questo neonato tecnologico penseranno alla straordinarietà, alla meraviglia del progresso che ne tira fuori una al secondo!

Ma in quanti si soffermeranno a pensare alla pericolosità dell’uso spasmodico di questa tecnologia ed annessi.

Nel video spot del prodotto si vede la persona che indossa gli occhiali e davanti a sé compaiono le varie finestre di questo schermo creato dalla AR. Naturalmente la persona si isola dal resto della stanza e da tutto ciò che la circonda perché con gli occhiali può vedere solo le schermate e non intorno.

Un altro modo quindi per “autoisolarsi” da tutto.

Non bastavano gli smartphone che hanno trasformato tutti in “perfetti sconosciuti” distanti gli uni dagli altri anche dentro la propria cerchia familiare, di parentela, di amicizie!

Niente rapporti umani ravvicinati!

Ecco i frutti del progresso

Adesso faranno indossare gli occhiali…

fra qualche tempo toglieranno anche la tastiera del PC e l’utente potrà digitare le parole direttamente sullo schermo virtuale…

poi passeranno direttamente alla dettatura vocale, quindi via anche l’uso delle mani…

successivamente troveranno un sistema per escludere anche la voce umana e si arriverà a comunicare con gli impulsi cerebrali…

Ma ci si renderà conto che anche questo è ancora “umano” ovvero l’uomo potrebbe ancora pensare autonomamente.

Ed allora no… non andrà più bene! Quindi via anche la comunicazione con il pensiero….

Insomma, pian piano si cercherà di fare dell’uomo un umanoide, un automa, un essere vivente che forse conserverà un barlume nella forma, senza però aver più nulla della creazione umana.

Ed allora, a buon intenditore, poche parole…

Ricordo quel qualcuno che diceva: “Meditate gente, meditate!”

Siamo sicuri che il gioco (alias il progresso tecnologico senza limiti) vale la candela (alias la conservazione della specie umana come di Genesi memoria)?

Ai posteri, come sempre…

CaMi

copyright: Riutilizzo citando autrice_CM e fonte_VoxPopuliItalia

Immagine a corredo dell’articolo: particolare del Disegno del maestro pittore Marco Cagnolati per illustrare la poesia “DISUMANITA’ PROGRESSO” del libro pitto-poetico “ANIMANDO IL MIO PENSIER” di Carmen Minutoli e relativa mostra Artists to Artist.